Masseria "Tenuta Odegidria"

Il nome della Valle trae le sue origini dal ritrovamento, in una Chiesa ipogea nella campagna martinese, di un'antica icona della Madonna dell’Odegitria (letteralmente la “Conduttrice”, la Guida dei Viandanti), attualmente custodita nella Chiesa basiliana di Sant’Antonio ai Cappuccini in Martina Franca.

Tenuta Odegidria

Il paesaggio, tra i più suggestivi della regione, è caratterizzato da masserie nate come grandi unità feudali di famiglie abbienti del ceto agrario ma successivamente frammentate in piccole proprietà affrancate ai coloni.

Questi ultimi, spinti dalla forte esigenza di sopravvivenza, utilizzarono le pietre ottenute dallo spietramento della terra e della cisterne per costruire ricoveri per animali e attrezzi da lavoro: i trulli, tipiche strutture circolari isolate o a piccoli gruppi, costruite a secco, ovvero senza legante.

La necessità di una costante presenza dei contadini nelle vigne ha trasformato i trulli in abitazioni permanenti e pertanto strutturalmente adeguate ai bisogni familiari e lavorativi: “LE CASEDDE”.

Tenuta Odegidria

Ai contadini della Valle d’Itria va il merito di aver trasformato una natura arida e rocciosa in zona fertile.

Fra le principali colture la viticoltura occupa una posizione di primo piano, che alla fine del ‘900 sfiorava addirittura una superficie pari al 48% di quella agraria. Tra le coltivazioni di cereali prevalgono: il grano tenero, l’orzo l’avena e il foraggio, tra le leguminose locali sono diffuse le fave, i fagioli, i ceci, i piselli e i lupini. Fra le specie legnose si segnalano il mandorlo, il ciliegio ma sopratutto l’ulivo, da cui si ricava un ottimo olio.

Rilevanza storica ha rivestito una pianta arborea: il fico, che ha svolto, nell’alimentazione della gente del posto, un ruolo di primaria importanza. Tra le sue molteplici varietà si segnalano il Dottato e il Brociotto, bianco o scuro.

Tenuta Odegidria

La flora del territorio della Valle d’Itria è caratterizzata dal fragno, varietà quercina che cresce maestosa e spontanea in boschetti puri o misti con la roverella o con il leccio. Tra le specie arboree spontanee sono presenti: il perastro, il corbezzolo, le amarene selvatiche, l’edera. Le erbe spontanee , commestibili ed aromatiche , crescono un pò dappertutto: le ciucuriedde, l’ avena fatua, il pungitopo, l’asparago selvatico, il lampagione, la parietaria, l’ortica, l’origano, la malva e la salvia. L’ambiente naturale è soggetto alla drastica diminuzione delle aree boschive a favore delle aree coltivate.

  

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